I Masoko nascono a Roma sul finire degli anni ’90. La loro prima denominazione è Masoko Tanga, in onore di una canzone dei Police.

Il loro primo lavoro ufficiale, dopo una serie di demo autoprodotti, risale al 2002, quando esce l’EP “NO TANGA”, che segna anche il passaggio al nome Masoko. Il disco è ben recepito dalla critica di genere [2], e permette loro di inserirsi nel circuito dei live romani. Da qui in poi apriranno molti concerti di band straniere, come Kaiser Chiefs, Babyshambles, The Rakes e Art Brut, e di artisti italiani, come Bugo, Max Gazzè e Giardini di Mirò tra gli altri.

Nel 2004 ricevono il premio speciale della critica di “Rockit” e continuano la frenetica attività live che li porterà ad esibirsi in vari festival nazionali. Nel 2005 si classificano primi al “Today I’m Rock”, vincono le selezioni di Arezzo Wave Festival e si esibiscono all’Heineken Jammin Festival. Partecipano insieme a Marlene Kuntz, Mariposa, Amari a “Lo zecchino d’oro dell’underground”, prodotto da Snowdonia.

Proprio per la Snowdonia nel 2006 esce il primo album, inititolato Bubu’7te. Proseguono la loro attività live fino ad arrivare ad esibirsi al prestigioso Sziget Festival di Budapest nell’agosto 2007.

A metà 2008 pubblicano un’EP autoprodotto in collaborazione con la neonata Hit Bit Records chiamato semplicemente “M”.

A marzo 2009 esce il secondo album della band, intitolato Masokismo, sempre per l’etichetta Snowdonia e prodotto con Giorgio Canali. Il primo singolo estratto è Savoir Faire, di cui è stato girato un videoclip per le strade di Roma prodotto da Sporco Impossibile.

Fonte: Wikipedia